Traccia di lavoro de la Riunione pre-sinodale
Traccia di lavoro per la Riunione pre-sinodale
Roma, 19-24 marzo 2018
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Introduzione
LE MOTIVAZIONI E LE INTENZIONI DELLA RIUNIONE PRE-SINODALE
1. Il cammino del Sinodo dei Vescovi è un processo lungo e articolato, costituito da tappe tutte importanti, che coinvolgono in diversi momenti le varie componenti della Chiesa.
Dopo la scelta del tema il 6 ottobre 2016, la prima tappa è stata la pubblicazione del Documento preparatorio, avvenuta il 13 gennaio 2017. Esso conteneva, oltre che un importante questionario destinato principalmente alle Conferenze Episcopali, ai Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche e ad altri organismi ecclesiali, anche una prima novità: il desiderio di ascoltare la voce dei giovani «attraverso un sito Internet, con un questionario sulle loro aspettative e la loro vita» (Documento preparatorio, introduzione). Dal 5 al 9 aprile 2017 si è svolto un Incontro Internazionale con i Responsabili di pastorale giovanile a livello mondiale in cui è stato presentato il cammino sinodale. Dall’11 al 15 settembre 2017 si è tenuto un Seminario internazionale sulla condizione giovanile con la presenza di molti esperti e di vari giovani.
Si prevede poi la pubblicazione dello Strumento di lavoro, che raccoglierà le indicazioni dei Pastori e degli organismi ecclesiali, la sintesi delle risposte al questionario on line e l’esito della Riunione pre-sinodale. L’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi si svolgerà dal 3 al 28 ottobre 2018: essa porterà alla pubblicazione di un documento da parte del Papa che raccoglierà i frutti dell’intero percorso.
2. Fin da subito, nelle intenzioni del Santo Padre vi era il vivo e costante desiderio di coinvolgere direttamente i giovani in questo percorso, perché il Sinodo non è solo per i giovani, ma anche e soprattutto con tutti i giovani.
Questa volontà di coinvolgimento è stata ribadita con forza, oltre che nella lettera a loro indirizzata il 13 gennaio 2017, anche durante la Veglia di preghiera in preparazione alla XXXII Giornata Mondiale della Gioventù, l’8 aprile scorso. In questa occasione, il Papa ha affermato che «nel Sinodo, la Chiesa, tutta, vuole ascoltare i giovani: cosa pensano, cosa sentono, cosa vogliono, cosa criticano e di quali cose si pentono».
3. La volontà di ascolto sincero e attento dei giovani trova una sua concretizzazione nella Riunione pre-sinodale. Durante la catechesi del 4 ottobre 2017 papa Francesco diceva: «Desidero annunciare che dal 19 al 24 marzo 2018 è convocata dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi una Riunione pre-sinodale a cui sono invitati giovani provenienti dalle diverse parti del mondo: sia giovani cattolici, sia giovani di diverse confessioni cristiane e altre religioni, o non credenti. Questa iniziativa si inserisce nel cammino di preparazione della prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che avrà per tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, nell’ottobre 2018. Con tale cammino la Chiesa vuole mettersi in ascolto della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani – dobbiamo ascoltare i giovani –. Per questo, le conclusioni della riunione di marzo saranno trasmesse ai Padri sinodali».
4. Sono così chiarite le motivazioni e le intenzioni della Riunione pre-sinodale, che raccoglierà a Roma una rappresentanza qualificata di giovani provenienti da tutto il mondo.
La traccia di lavoro che segue, in continuità con il Documento preparatorio, è distinta in tre parti:
- la prima è dedicata all’approfondimento della situazione reale dei giovani oggi;
- la seconda è legata alla comprensione da parte dei giovani delle parole chiave del prossimo Sinodo;
- la terza è orientata a corresponsabilizzare i giovani nell’azione educativa e pastorale della Chiesa.
È importante ricordare che il Documento preparatorio rimane il riferimento indispensabile per le diverse tematiche che vengono proposte nella traccia di lavoro. Così come non è da dimenticare che ogni partecipante sarà in qualche modo e a diverso titolo un rappresentante di un gruppo più ampio (Conferenza Episcopale, Sinodo della Chiesa Orientale Cattolica, confessione cristiana, religione, associazione, gruppo, movimento, ambienti diversi di vita, di impegno e di lavoro di tanti giovani), di cui ha il dovere e il diritto di farsi sincero e leale portavoce.
5. La metodologia di lavoro che verrà proposta durante la Riunione pre-sinodale è molto semplice.
Secondo un calendario prestabilito, vi saranno alcuni momenti in cui si approfondiranno le tematiche proposte nei rispettivi gruppi linguistici. Altri momenti invece saranno dedicati all’Assemblea plenaria in cui vi sarà la messa in comune del lavoro svolto, con la possibilità di intervenire personalmente, per arrivare a una sintesi condivisa, che sarà il contributo specifico della Riunione pre-sinodale in vista dell’Assemblea Generale.
La traccia di lavoro offerta è molto breve e aperta: si desidera infatti lasciare la più ampia libertà di espressione sia nei singoli gruppi linguistici che nei momenti di Assemblea plenaria. Le domande proposte hanno il compito di innescare e orientare il dialogo.
6. Dato il rilievo mondiale dell’evento e anche per promuovere alcune modalità giovanili di interagire, durante la Riunione pre-sinodale sarà possibile la partecipazione “a distanza” da parte dei giovani che lo vorranno, attraverso gli strumenti informatici.
Per questo, attraverso il sito ufficiale www.synod2018.va sarà garantito l’ascolto di un numero molto maggiore di giovani rispetto agli effettivi partecipanti alla Riunione pre-sinodale presenti a Roma, rendendo sempre più plenario e significativo l’ascolto tra la Chiesa e i giovani di oggi.
7. La pubblicazione di questa traccia contenente le domande che orienteranno i lavori della Riunione pre-sinodale vuole essere una forma di coinvolgimento di ciascun giovane e dei gruppi giovanili del mondo intero, affinché possano prepararsi per dare il loro contributo online durante la Riunione pre-sinodale.
Prima parte.
SFIDE E OPPORTUNITÀ' DEI GIOVANI NEL MONDO DI OGGI
Contribuire affinché nel processo sinodale si tenga conto delle condizioni epocali e delle situazioni concrete in cui i giovani oggi plasmano la loro identità è il primo passo da compiere nel nostro cammino.
Il contesto sociale, economico, politico, culturale, religioso ed ecclesiale odierno offre certamente nuove opportunità, ma presenta anche alcune sfide inedite. L’esperienza della globalizzazione non sempre unifica e omologa, ma molte volte inasprisce le differenze, tanto che ogni continente e ogni nazione appaiono diversi, creando condizioni e possibilità differenti per crescere, per creare una propria identità singolare e per coinvolgersi in una precisa appartenenza sociale.
L’impostazione della relazione familiare e di quelle tra i pari, la dinamica della vita scolastica e universitaria, il mondo del lavoro e il rapporto con il denaro, la gestione dell’affettività e della sessualità, l’uso delle nuove tecnologie e l’impiego del tempo libero, l’espressione del proprio sé attraverso la musica e lo sport, l’incontro con il disagio, la povertà e l’emarginazione determinano un nuovo modo di comprendere il mondo e di progettare l’esistenza, creando un inedito immaginario giovanile.
Certamente se il nostro tempo sta sotto le grandi cifre della frammentazione esistenziale, della confusione valoriale e della molteplice appartenenza, alcune categorie di lettura della realtà ci avvicinano alle condizioni bibliche dell’esistenza umana: la fragilità dell’esistenza può divenire condizione privilegiata per la ricerca di ciò che è affidabile; l’insicurezza può essere una possibilità di apertura verso un senso più ampio dell’esistenza; l’individualismo può diventare motivo per tendere sinceramente verso un’autentica fraternità; la mobilità una forma di vita che spinge a desiderare una patria capace di colmare i profondi desideri del cuore umano.
DOMANDE PER LA CONDIVISIONE NEI GRUPPI
(1) La formazione della personalità. Quali sono le esperienze relazionali e affettive, gli eventi particolari e i luoghi specifici che più di altri plasmano oggi l’identità delle giovani generazioni?
(2) La relazione con la diversità. Quali sfide e opportunità emergono nel nostro mondo sempre più iperconnesso, multiculturale e interreligioso, dove le disparità e le divisioni purtroppo aumentano?
(3) I giovani e il futuro. Che cosa sognano i giovani per la loro vita e per la società in cui vivono e in che modo si stanno impegnando per concretizzare queste loro aspirazioni?
(4) Il rapporto con la tecnologia. In che modo le nuove tecnologie concorrono a plasmare l’identità e lo stile di vita dei giovani oggi tra nuove opportunità e pericoli inediti?
(5) La ricerca del senso dell’esistenza. Quale rapporto intercorre tra la vita quotidiana dei giovani e la loro esperienza del sacro, della spiritualità e della religione?
Seconda parte.
FEDE E VOCAZIONE, DISCERNIMENTO E ACCOMPAGNAMENTO
Contribuire affinché nel processo sinodale si prenda coscienza del modo specifico in cui i giovani comprendono le parole chiave della fede, i desideri della Chiesa e le intenzioni del Signore Gesù è decisivo per creare sintonia tra i giovani e il Vangelo.
La fede è la ricchezza propria della Chiesa, ricevuta per grazia. È il dono di poter partecipare alla vita di Dio, di fare esperienza del suo amore, di vivere l’incontro con il Signore Gesù, che desidera una vita piena e abbondante ed eterna per ogni uomo, nessuno escluso. Attraverso la fede della Chiesa si entra nel ritmo della salvezza e si rimane nella verità, vivendo una felice e giusta relazione con Dio, che si fa poi servizio generoso verso tutti.
Quando si parla di vocazione, dobbiamo prima di tutto intendere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza, che in ogni persona assume una modalità concreta e singolare secondo la determinata scelta di vita in cui si specifica. Essa riguarda, secondo il pensiero cristiano, ogni battezzato ed anche ogni uomo, in quanto amato e creato da Dio per se stesso. Per questo, far luce sulla propria vocazione è un compito che spetta ad ogni uomo, e ad ogni giovane in maniera speciale.
Il discernimento vocazionale è quel lavorio interiore attraverso il quale si arriva a cogliere il senso della propria esistenza, che non è solo un dono da accogliere con gioia, ma anche un compito da assumere con impegno e responsabilità. È un cammino fatto di ascolto attento, di interpretazione sapiente e di scelta libera e coraggiosa verso una specifica forma di vita nella Chiesa (laicale, consacrata, sacerdotale) e nel mondo.
Proprio perché il percorso per discernere la propria vocazione non è automatico né semplice, risulta importante l’accompagnamento da parte di persone che sappiano camminare con umiltà e saggezza insieme con i giovani. È decisivo che i giovani trovino, anche tra i loro coetanei, autentici compagni di viaggio che agiscano con libertà di cuore, con disinteresse e con la piena coscienza di essere collaboratori del Dio dell’amore e della gioia.
DOMANDE PER LA CONDIVISIONE NEI GRUPPI
(6) I giovani e Gesù. In che modo la persona di Gesù, così come è narrata nelle Sacre Scritture, è percepita dai giovani del terzo millennio?
(7) La fede e la Chiesa. In che modo i giovani oggi vivono la loro fede personale in Gesù e quale rapporto intrattengono con la comunità ecclesiale?
(8) Il senso vocazionale della vita. C’è nelle giovani generazioni la chiara consapevolezza di essere al mondo con una chiamata personale e per una missione specifica?
(9) Il discernimento vocazionale. Quali strumenti possono essere utili e quali momenti sono più appropriati per aiutare un giovane a compiere le scelte di vita fondamentali nella Chiesa e nel mondo?
(10) I giovani e l’accompagnamento. Quali dovrebbero essere le caratteristiche di una persona affidabile, adeguata ad accompagnare un giovane oggi nel suo cammino di vita?
Terza parte.
L’AZIONE EDUCATIVA E PASTORALE DELLA CHIESA
Contribuire affinché nel processo sinodale si possano identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la buona notizia ai giovani è un compito importante: per questo è bene che i giovani stessi facciano delle proposte concrete.
Appare decisivo oggi consolidare e rafforzare quell’entusiasmo e quella fiducia che da sempre hanno caratterizzato i discepoli del Signore ad essere apostoli intraprendenti nell’azione educativa e pastorale verso i giovani. Per questo la Chiesa desidera innanzitutto che ogni giovane diventi un “discepolo missionario”.
È importante, in primo luogo, delineare quale stile di Chiesa è adeguato per incontrare i giovani oggi nelle loro diverse esperienze di vita, per poter creare con loro confidenza e familiarità, per edificare insieme con loro un mondo più umano e più giusto ed una Chiesa che sia sempre più un segno luminoso del Regno di Dio che viene.
È determinante, in secondo luogo, suggerire concretamente in che modo i giovani possano essere protagonisti e corresponsabili del cambiamento che si vuole realizzare. I giovani sono chiamati ad arricchire la visione della Chiesa sul mondo e sulla storia con una rinnovata sensibilità ai segni dei tempi, che sono gli appelli di Dio alla Chiesa, ai giovani stessi e a tutti gli uomini e alle donne di buona volontà.
Domandarsi infine quali sono gli ambiti di impegno da privilegiare per realizzare una “pastorale giovanile vocazionale” all’altezza dei nostri tempi è altrettanto rilevante.
Ci sono tanti luoghi in cui la Chiesa incontra i giovani, ma si tratta di comprendere quali sono i più adatti per camminare con loro; ci sono tante iniziative che la Chiesa propone, ma anche qui si tratta di verificarne la consistenza per rilanciarne la qualità; ci sono tanti strumenti e stili di animazione che la Chiesa, nelle sue diverse componenti, mette in atto, ma non tutti sono adeguati per intercettare la sensibilità dei giovani.
DOMANDE PER LA CONDIVISIONE NEI GRUPPI
(11) Stile di Chiesa. Quali dovrebbero essere le caratteristiche di una Chiesa luminosa, attrattiva e credibile per le giovani generazioni, capace di generare rispetto e fascino in loro?
(12) Giovani protagonisti. Quali sono i campi privilegiati, sia civili che ecclesiali, in cui i giovani possono davvero essere corresponsabili della missione della Chiesa oggi con le loro competenze e la loro passione?
(13) I luoghi da privilegiare. Quali luoghi sono più importanti di altri per incontrare i giovani lì dove sono, camminando con loro e offrendo loro la luce della fede?
(14) Le iniziative da rafforzare. Quali iniziative specifiche appaiono più adeguate per intercettare la sensibilità dei giovani, perché essi possano crescere nella loro umanità piena?
(15) Gli strumenti da utilizzare. Quali linguaggi appaiono più convenienti e quali modalità appaiono più valide per generare nei giovani una sensibilità vocazionale, un’attenzione al prossimo e una vita di grazia?