Sinodo sui giovani. Il Cardinale Baldisseri rilascia un’intervista al Messaggero di Sant’Antonio
Di seguito riportiamo l'intervista che il Messaggero di Sant'Antonio ha fatto al Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale della Segreteria del Sinodo dei Vescovi.
In un tempo nel quale il futuro appare sempre più incerto, Papa Francesco non perde occasione per spronare i giovani a cercare segni di speranza. E lo fa anche con un sinodo che li vede indiscussi protagonisti. Ce ne parla il Segretario generale, cardinale Lorenzo Baldisseri.
1. La prima domanda è inevitabile: perché un Sinodo sui giovani? Per quale motivo è stato scelto il tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”?
I giovani sono nel cuore di Papa Francesco e della Chiesa. Proprio nella Lettera che il Papa ha a loro indirizzato per la presentazione del Documento Preparatorio, egli dice: “Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore”. E si tratta di una scelta non solo personale, ma ecclesiale, avvenuta dopo un’ampia consultazione delle persone autorevoli, quali i Cardinali e i Vescovi dell’ultima Assemblea del Sinodo, le Conferenze Episcopali di tutto il mondo, il Consiglio di Segreteria ed altre istanze ecclesiali.
Dunque i giovani sono nel cuore di tutti e lo sono non come ‘oggetto’ di attenzione da parte degli adulti, ma come ‘soggetti’ della costruzione della loro vita dell’opera di evangelizzazione della Chiesa e della società. Il Sinodo vuole essere un cammino che si vuole percorrere con i giovani, e non alle loro spalle dei giovani, per comprendere quali sono i mezzi più adatti per aiutarli nella loro ricerca di senso e come ciascuno di loro possa essere accompagnato sulla strada della fede, cioè la scoperta di Gesù. Per questo motivo, l’aspetto del discernimento gioca un ruolo importante nella dinamica sinodale.
2. Che cosa ci si attende da questo importante evento?
Il Sinodo si svolge attraverso un lungo e articolato percorso, che è iniziato con la pubblicazione del Documento Preparatorio e troverà il suo culmine nell’Assemblea Generale dell’ottobre 2018 e nell’attuazione dei risultati che da essa emergeranno. Siamo attualmente nella fase della consultazione e si sta già realizzando una delle attese: quella di una maggiore vicinanza fra i giovani e i loro Pastori. Infatti, le diverse iniziative messe in atto dalla Segretaria Generale permettono alle nuove generazioni di ‘far sentire la loro voce’ e ai Pastori di conoscere meglio ciò che i giovani pensano, desiderano, sperano e di assicurare loro la presenza di tutta la Chiesa nella loro vita quotidiana. Penso che questo evento non solo aiuterà a comprendere come annunciare il messaggio di Gesù affinché possa essere accolto, ma anche ad individuare con maggiore precisione ‘cosa’ il Signore chiede alla Chiesa di oggi. Potrà quindi costituire un ulteriore tassello nel cammino di rinnovamento missionario al quale ci invita l’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium.
3. Il Sinodo si rivolge di per sé ai Padri sinodali. In quali forme i giovani saranno presenti?
In primo luogo voglio dire a tutti che i protagonisti del Sinodo sono i giovani. I giovani stanno accompagnando tutto il percorso sinodale. E lo sono a partire dalla consultazione nella quale ci troviamo attualmente. Molti di loro sono stati coinvolti nella preparazione delle risposte alle domande contenute nel Documento Preparatorio e indirizzate alle Conferenze Episcopali. Hanno risposto in gran numero al questionario online rivolto a loro direttamente. E non solo coloro che si caratterizzano per l’appartenenza ecclesiale. Possiamo dire che più di 100.000 giovani di tutto il mondo hanno compilato il questionario. Alcuni di loro hanno partecipato al Seminario di studi sulla condizione giovanile tenutosi nello scorso ottobre. Altri parteciperanno alla Riunione pre-sinodale che si terrà nel prossimo marzo.
Per quanto riguarda la presenza dei giovani durante la celebrazione dell’Assemblea Ordinaria, alcuni di loro saranno certamente invitati come Uditori. Stiamo comunque studiando le possibilità di un loro maggiore coinvolgimento, fermo restando che l’Assemblea è dei Pastori.
4. Oltre al Documento Preparatorio è stato creato un sito, è stato lanciato un questionario, si è tenuto a settembre un importante Convegno: che cosa è emerso da questi ambiti?
La Segreteria Generale ha lanciato numerose iniziative per ascoltare i giovani, con lo scopo di coinvolgerli il più possibile nel cammino che porta allo svolgimento dell’Assemblea sinodale. Intendiamo farlo in un linguaggio più facilmente comprensibile da loro e con quegli strumenti comunicativi a cui accedono più frequentemente. Per questo, oltre al sito nel quale si trova il questionario online, il Sinodo è presente su alcuni social media (Facebook, Instagram, Tweeter). Significativa è anche la presenza dei giovani a momenti di riflessione e proposta. Una ventina di loro hanno dato un importante contributo al Convegno per esperti della condizione giovanile tenutosi lo scorso settembre. Circa 300 giovani sono stati invitati alla Riunione pre-sinodale che si svolgerà a Roma nel marzo 2018. Il frutto dei lavori contribuirà ad arricchire la riflessione e l’approfondimento dei Padri sinodali.
Durante il Convegno i giovani hanno innanzitutto espresso il bisogno che si costituiscano dei luoghi in cui ritrovare un senso di casa, di famiglia, di comunità. E’ inoltre emersa la loro richiesta di essere maggiormente coinvolti nella vita della Chiesa, non per desiderio di facile protagonismo, ma per mettere al servizio di tutti gli uomini i talenti che il Signore dona loro.
Il questionario online è stato accolto in maniera decisamente favorevole. Non disponiamo dei risultati definitivi, perché le risposte saranno elaborate dopo la chiusura fissata per fine dicembre. Circa 5.000 giovani hanno però inviato un’E-mail in cui esprimono le loro considerazioni. C’è chi giudica il questionario “una meravigliosa iniziativa di avvicinamento ai giovani” e chi ringrazia per il desiderio “di comunicare con me e con la mia generazione”. Una ragazza italiana rileva che ai giovani mancano punti di riferimento validi e sottolinea che essi hanno tante risorse, ma nessuno li sprona in maniera adeguata. Molti apprezzano il fatto che, almeno idealmente, si è lanciato un ponte verso coloro che sono più lontani dagli ambienti ecclesiali. Alcuni si complimentano per la profondità delle domande: si sono sentiti spinti a rifle