Beato Andrea di Phu Yen Proto-martire del Vietnam
Nel villaggio di Phù Yên in Annamia, ora Viet Nam, beato Andrea, martire, che, catechista, durante la persecuzione contro la dottrina cristiana, crudelmente catturato da soldati, versò il sangue per Cristo, primizia della Chiesa di questa terra.
Il 5 marzo 2000, papa Giovanni Paolo II ha proclamati Beati un gruppo di martiri provenienti da varie regioni del mondo, fra cui alcune terre di missione, come i 30 sacerdoti e laici martiri del Brasile; le 11 suore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth, martiri della Bielorussia; Nicola Bunkerd Kitbamrun sacerdote martire della Thailandia; Pietro Calungsod catechista martire delle Filippine e Andrea di Phú Yên catechista proto-martire vietnamita.
Tutti insieme costituiscono, dal 1644 al 1944, una panoramica mondiale del martirio, col quale ancora oggi il cristianesimo come alle origini, paga col sangue generoso dei suoi figli, il diffondersi spesso osteggiato dell’insegnamento evangelico.
Il beato Andrea di Phú Yên, oggetto di questa scheda, nacque in Vietnam nel 1626, appunto nella provincia di Phú Yên, ultimo dei figli della cristiana Giovanna; il padre morì quando Andrea era un neonato, per cui crebbe educato dalla madre con saggezza e premura.
Dotato di viva intelligenza era fisicamente abbastanza gracile; il gesuita missionario francese padre Alexandre de Rhodes (1591-1660), l’accolse fra i suoi studenti dietro le insistenze della madre.
Nel 1641, a quindici anni, ricevé il battesimo insieme alla madre; nell’anno seguente il giovane Andrea passò a far parte del gruppo dei più stretti collaboratori di padre de Rhodes, iniziando il corso per catechisti nell’Associazione chiamata “Maison Dieu” (La casa di Dio); gli iscritti formulavano una promessa, con la quale si impegnavano formalmente e pubblicamente ad essere sempre al servizio della Chiesa, nell’aiutare i sacerdoti e a diffondere il Vangelo. Il gruppetto di esemplari convertiti, costituì poi il primo nucleo del clero autoctono del Vietnam.
Il catechista Andrea si distinse per la sua spontaneità e preparazione, per la genuina fede e l’impegno evangelico, che costituirono certamente la base per affrontare coraggiosamente il martirio.
Nel mese di luglio 1644 il Mandarino Ong Nghè Bó, fece ritorno nella provincia di Quang Nam dove viveva Andrea di Phú Yên, con l’ordine del re di Annam di impedire l’espandersi del cristianesimo nel suo regno; i primi ad essere perseguiti furono allora i catechisti vietnamiti.
Padre Alexandre de Rhodes, ignaro dei nuovi ordini del re di Annam, istigato dalla concubina Tong-Thi-Taoim acerrima nemica del cattolicesimo, si recò al palazzo per far visita di cortesia al Mandarino, secondo i buoni rapporti intercorsi fino allora.
Il Governatore avvertì padre de Rhodes dell’ira reale, per il gran numero di cocincinesi che aderivano alla religione da lui predicata, intimandogli di lasciare il Vietnam e ritornare a Macao; i cristiani locali essendo loro sudditi, se perseveravano, si rendevano colpevoli e meritavano pene severissime.
Padre de Rhodes uscito dal palazzo, avvertì i catechisti e si recò al carcere per sostenere l’anziano catechista di 73 anni di nome Andrea, arrestato un paio di giorni prima.
Mentre era lì, le guardie inviate dal Mandarino entrarono nella sua missione per cercare il capo dei catechisti Ignazio, già alto magistrato del paese; ma non lo trovarono perché fuori città, per non tornare a mani vuote, presero il diciottenne catechista Andrea e dopo averlo bastonato e legato, lo caricarono su una barca fluviale e lo condussero al palazzo del Governatore Ong Nghè Bó.
A sera del 25 luglio 1644, il catechista Andrea fu portato davanti al Mandarino, dove come gli intrepidi ed eroici martiri dei primi tempi, rispose alle accuse ed agli inviti ad abiurare il cattolicesimo, professando la sua fede e il proposito di resistere ai tormenti che avessero voluto infliggergli.
Adirato, il Mandarino gli fece imporre al collo la croce cocincinese e lo fece riportare in prigione, la stessa dove era detenuto l’anziano Andrea. Lì ricevettero la mattina dopo, la visita di padre de Rhodes, scambiandosi vicendevolmente la promessa di pregare per entrambi.
Nella mattinata i due Andrea, il vecchio e il giovane, lasciarono il carcere della città di Quang Nam e oppressi dalla croce cocincinese (una specie di gogna incrociata), furono condotti come malviventi lungo le strade, attraversando il mercato di Kè Chàm, per presentarsi all’udienza pubblica del Mandarino, dove il giovane catechista fu condannato a morte e riportato in carcere.
L’altro Andrea di 73 anni, fu invece liberato per l’età avanzata e per l’interessamento di mercanti portoghesi. Verso le 17 del 26 luglio 1644, i soldati prelevarono Andrea dal carcere e lo condussero sul luogo del supplizio, seguito da padre de Rhodes e da numerosi cristiani portoghesi e vietnamiti.
Il giovane, sereno in viso, salutava ed incoraggiava tutti, contento di concludere la sua breve vita con il martirio. A sera inoltrata, egli fu trafitto da alcuni colpi di lancia al fianco sinistro e mentre uno sgherro stava per decapitarlo con la scimitarra, esclamò a voce alta il nome di Gesù.
Il suo corpo imbalsamato fu trasferito a Macao, colonia portoghese e cristiana, base di partenza dei Missionari per i Paesi della Cocincina; la venerata reliquia della testa del primo martire del Vietnam, rimase presso padre de Rhodes, per tutto il tempo in cui egli rimase nel Paese, poi fu inviata a Roma presso i Gesuiti, dove si trova tuttora.
La sua salma si trova nel collegio della Compagnia di Gesù a Macao, Cina. La ricorrenza liturgica è il 26 luglio.
Autore: Antonio Borrelli