Fede e coraggio: Giovanna D'Arco. La Santa Guerriera
Fu spinta da voci interiori a impegnarsi per la liberazione della Francia. Distintasi per il valore sul campo di battaglia e per il suo modo intenso di vivere il messaggio cristiano, liberò Orléans. Poi fu catturata, processata per eresia, condannata e arsa viva sul rogo il 30 maggio 1431. La successiva riabilitazione: ora è patrona di Francia (ma anche della telegrafia e della radiofonia).
Tutti (o quasi) ne conoscono il nome. Pochi, pochissimi, la vera storia. Giovanna d’Arco nacque da una famiglia di contadini, a Domremy nel 1412. Durante la Guerra dei Cento anni (1337-1453) si sentì chiamata da Dio a soccorrere il re di Francia (le famosi voci interiori di cui parlò lei stessa più volte) e a cacciare gli Inglesi dal suolo francese. Nel 1429 raggiunse il Delfino Carlo, il futuro Carlo VII, nella città di Chinon, convincendolo ad affidarle il compito di tentare un’offensiva contro gli Inglesi. Riuscì a farsi accreditare presso la corte grazie a carismi straordinari che suscitavano ammirazione.
Giovanna riformò l'organizzazione dell'esercito, rimotivandolo, trascinando con il suo esempio le truppe francesi e imponendo uno stile di vita rigoroso, quasi monastico: fece allontanare le prostitute che seguivano i soldati, bandì ogni violenza o saccheggio, vietò che i militari bestemmiassero; impose loro di confessarsi e fece riunire intorno al suo stendardo l'esercito in preghiera due volte al giorno, al richiamo del suo confessore, Jean Pasquerel. Il primo effetto fu quello di instaurare un rapporto di reciproca fiducia tra la popolazione civile ed i suoi difensori i quali, invece, avevano la pessima abitudine di tramutarsi da soldati in briganti quando non erano impegnati in azioni di guerra. Soldati e capitani, contagiati dal carisma della giovane, sostenuti dalla popolazione di Orléans, si prepararono alla riscossa.
Liberata Orleans dall’assedio (8 maggio 1429), vittoria che le valse il titolo di “Pulzella di Orleans”, dopo qualche giorno (18 maggio 1429) ottenne una nuova vittoria: a Patay inflisse una dura sconfitta alle armate inglesi. Queste due vittorie permisero la conquista del territorio francese fino a Reims e quindi l’incoronazione solenne del Delfino con il nome di Carlo VII. Reims era infatti la città dove da secoli avvenivano le consacrazioni dei re di Francia. Ma, una volta incoronato re, Carlo VII fu preso dal desiderio di arrivare a un compromesso e decise di trattare con gli Inglesi. Giovanna non ci stette e volle, invece, continuare a combattere da sola, senza l’appoggio della Corona.
Il 24 maggio del 1430 fu catturata dai Borgognoni, i quali erano dalla parte degli Inglesi, e a questi fu venduta per una cifra molto alta (10.000 tornesi) per raccogliere la quale furono alzate le imposte in Normandia, all'epoca sotto il dominio di Londra. Venne imprigionata nel Castello di Rouen e qui processata per eresia e stregoneria. In realtà, racontano gli storici che se ne occuparono in seguito, si trattava di un tribunale dell’Inquisizione inquinato da interessi politci, a favore degli Inglesi. I giudici spesso non rispettarono le procedure, non tennero conto delle affermazioni che potevano portare a scagionare l'imputata, e comunque il collegio giudicante era sovrastato dalla figura del cardinale di Winchester, Henry Beaufort (1374-1447), prozio e cancelliere di Enrico VI. Condannata, Giovanna d'Arco venne arsa viva - neppure ventenne - sulla piazza del Mercato Vecchio a Rouen il 30 maggio 1431.
Carlo VII non fece nulla per aiutarla; però, dopo la conquista di Rouen (1450), volle aprire un’inchiesta sul processo che portò alla completa riabilitazione di Giovanna d'Arco. Sancita al livello più alto, da papa Callisto III, nel 1456.. Giovanna d’Arco fu beatificata il 1909 da papa san Pio X e canonizzata nel 1920 da papa Benedetto XV. Una sua statua è stata posta nella cattedrale di Winchester, dinnanzi alla tomba del Cardinale Beaufort, colui che ebbe un ruolo decisivo nel tragico e infausto processo.
Giovanna d'Arco è stata dichiarata patrona di Francia, della telegrafia e della radiofonia. È venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia. La sua memoria liturgica è celebrata il 30 maggio. Viene richiamata esplicitamente nel catechismo della Chiesa cattolica quale una delle più belle dimostrazioni d'un animo aperto alla Grazia salvatrice. Oggi è la santa francese più venerata.
Fonte: Famiglia Cristiana - Alberto Chiara