Card. Baldisseri. Presentazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Querida Amazonía

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card baldisseri querida amazonia foto: UISG

Presentazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco

Querida Amazonía

Relazione del Card. Lorenzo Baldisseri

12 febbraio 2020

 

All’Angelus del 15 ottobre 2017 Papa Francesco ha indetto l’Assemblea Speciale per la Regione Panamazzonica sul tema “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”. A partire da quel momento è iniziato un processo sinodale, proseguito per ben due anni, durante i quali si è svolta la fase preparatoria portata avanti da questa Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi insieme al Consiglio pre-sinodale – appositamente nominato dal Santo Padre – con la preziosa collaborazione della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM).

Così ha avuto luogo un’amplia consultazione a tutto il Popolo di Dio in Amazzonia a partire dal Documento Preparatorio con il relativo Questionario, pubblicato l’8 giugno 2018. In questa fase è stata decisiva l’attività svolta dalla REPAM nell’organizzazione di circa 260 eventi nel territorio amazzonico, di cui 70 Assemblee territoriali, 25 Forum tematici e più di 170 altre attività. Si può dunque dire che, complessivamente, hanno partecipato a tali iniziative più di 87.000 persone. Non meno significativo è stato il Seminario di studi organizzato a Roma dalla Segreteria Generale dal 25 al 27 di febbraio del 2019 sul tema: Verso il Sinodo Speciale per l’Amazzonia: dimensione regionale e universale. In fase preparatoria ha avuto luogo anche la Conferenza Internazionale celebrata dal 19 al 21 marzo del 2019, alla Georgetown  University a Washington per affrontare il tema dell’Ecologia integrale come risposta sinodale dalla regione amazzonica e altri biomi e territori per la cura della nostra casa comune.

Tutto questo materiale è confluito nell’elaborazione dell’Instrumentum laboris o Documento di lavoro, pubblicato il 17 giugno 2019., che è stato poi il testo base della discussione sinodale durante la fase celebrativa.

L’Assemblea sinodale si è caratterizzata da una corale e vivace partecipazione, ricca di testimonianze e di proposte da parte dei 185 Padri sinodali. Tra i partecipanti è stata significativa la presenza di 25 Esperti e di 55 Uditori e Uditrici, tra i quali 16 rappresentanti di diverse etnie indigene e popoli originari, 10 religiose presentate dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.), 6 Delegati fraterni e 12 Invitati speciali scelti a motivo della loro alta competenza scientifica ed anche per l’appartenenza a organismi ed associazioni internazionali.

La fase celebrativa si è protratta per tre settimane (dal 6 al 27 ottobre 2019), durante le quali si è seguita un’accurata metodologia, che ha facilitato lo svolgersi dei lavori. Così si sono alternati momenti di ascolto in Sessioni Plenarie e altri momenti di attiva partecipazione in Circoli minori. Tutto questo grande lavoro è poi confluito nella redazione di un Progetto del Documento finale, che, una volta emendato dai Circoli minori, è diventato il Documento finale, votato con un’amplia maggioranza di oltre due terzi. In seguito alla votazione, secondo la prassi sinodale, il Documento è stato consegnato al Santo Padre e per suo volere reso immediatamente pubblico alla Stampa.

Non sono mancati durante la fase celebrativa del Sinodo alcuni interventi di Papa Francesco, che ha offerto significative riflessioni per la discussione sinodale.

Ad esempio, nel suo discorso di apertura dei lavori sinodali il Santo Padre ha sottolineato «quattro dimensioni: la dimensione pastorale, la dimensione culturale, la dimensione sociale e la dimensione ecologica», che poi si vedono in qualche modo rispecchiate nel Documento finale. Esso, infatti – dopo un capitolo iniziale destinato alla conversione integrale sviluppa il tema dei nuovi cammini in quattro capitoli, ognuno dei quali è dedicato a un tipo di conversione: conversione pastorale, conversione culturale, conversione ecologica e conversione sinodale.

Anche nel suo discorso di chiusura del Sinodo, il Santo Padre riprendeva i contenuti emersi nell’Assemblea collocandoli in quattro diagnosi: quella culturale, che include la inculturazione e l’interculturalità nei popoli amazzonici; quella ecologica, secondo una prospettiva integrale che va incontro alla denuncia della distruzione del creato, di cui l’Amazzonia è uno dei punti più importanti; quella sociale, che implica non solo lo sfruttamento della creazione ma anche delle persone insieme alla distruzione dell’identità culturale; e infine  quella pastorale, la principale, poiché l’annuncio del Vangelo è urgente, ma ciò che è importante è che esso sia udito, assimilato e compreso dalle diverse culture in terra Amazzonica.

Con la consegna del Documento finale al Santo Padre si è conclusa la fase celebrativa. La Segreteria del Sinodo dei Vescovi è rimasta poi in attesa dell’Esortazione Apostolica post-sinodale che oggi viene presentata.