Il Santo Padre ha incontrato un gruppo di una quarantina di indigeni
Nel pomeriggio di oggi, alle ore 15:30, il Santo Padre ha incontrato un gruppo di una quarantina di indigeni, tra partecipanti al Sinodo per la Regione Panamazzonica e alle altre iniziative che si svolgono a Roma in questi giorni, accompagnati da Sua Eccellenza Mons. Roque Paloschi, Arcivescovo di Porto Velho, e da Sua Eminenza il Cardinale Claudio Hummes.
L’incontro è stato aperto da un breve intervento a due voci, letto da una donna e da un uomo, rappresentanti dei popoli indigeni, che per loro tramite hanno espresso gratitudine al Santo Padre per la convocazione del Sinodo e chiesto aiuto per attuare il loro desiderio di garantire una vita serena e felice ai propri popoli, prendendosi cura della propria terra, proteggendone le acque, perché ne possano godere i propri discendenti.
Papa Francesco ha rivolto ai presenti alcune parole, sottolineando come il Vangelo sia come un seme, che cade nella terra che trova, e cresce con caratteristiche di questa terra. Con riferimento alla regione Amazzonica, il Santo Padre ha rilevato i pericoli di nuove forme di colonizzazione. Infine, facendo riferimento alle origini del Cristianesimo, nato nel mondo ebraico, sviluppatosi in quello greco-latino e che poi ha raggiunto altre terre, come quella slava, quelle orientali, quelle americane, Papa Francesco ha ribadito che il Vangelo deve inculturarsi, perché “i popoli ricevono l’annuncio di Gesù con la loro propria cultura”.
Fonte: Sala Stampa della Santa Sede -Photo Copyright: Vatican Media