Il Papa nomina i presidenti delegati per il Sinodo per l’Amazzonia
VaticanNews
Sono tre cardinali, il venezuelano Porras Cardozo, il peruviano Barreto Jimeno e il brasiliano Braz de Aviz: avranno il compito di guidare i lavori del Sinodo in programma il prossimo ottobre in Vaticano.
Papa Francesco, in vista dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica che si terrà in Vaticano dal 6 al 27 ottobre di quest'anno, sul tema “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, ha nominato presidenti delegati i cardinali Baltazar Enrique Porras Cardozo, venezuelano, amministratore apostolico «sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis» di Caracas, arcivescovo di Mérida; Pedro Ricardo Barreto Jimeno, peruviano, arcivescovo di Huancayo, vice presidente della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM); João Braz de Aviz, brasiliano, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
Ruolo del presidente delegato
Il Sinodo dei Vescovi è direttamente sottoposto al Papa, che ne è il presidente. Prima dell’inizio dell’assemblea il Papa nomina i presidenti delegati che presiedono i lavori in suo nome. Secondo quanto stabilisce l’Ordo Synodi Episcoporum, il Regolamento del Sinodo dei Vescovi aggiornato da Benedetto XVI nel 2006, al presidente delegato compete guidare i lavori sinodali, attribuire ad alcuni membri compiti particolari affinché l'assemblea possa applicarsi ai suoi lavori in modo migliore, firmare gli atti dell'assemblea. Se la materia, di cui si tratta nel Sinodo, necessita di un ulteriore approfondimento, spetta al presidente delegato, col consenso del Papa, costituire particolari Commissioni di studio tra i membri. I presidenti delegati svolgono l’incarico succedendosi tra loro secondo l'ordine stabilito dal Papa e lo cessano con lo scioglimento del Sinodo per cui sono stati nominati.
Le fasi del Sinodo
Papa Francesco, con la Costituzione Apostolica Episcopalis communio (15 settembre 2018), ha profondamente rinnovato il Sinodo dei Vescovi, inserendolo nella cornice della sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa, a tutti i livelli della sua esistenza. In particolare, il Sinodo è compreso come un processo articolato in tre fasi: la fase preparatoria, in cui ha luogo la consultazione del Popolo di Dio sui temi indicati dal Pontefice; la fase celebrativa, caratterizzata dal raduno assembleare dei vescovi; la fase attuativa, in cui le conclusioni del Sinodo approvate dal Papa devono essere accolte dalle Chiese. La fase centrale, in cui si svolge l’opera di discernimento dei pastori, è in tal modo preceduta e seguita da fasi che chiamano in causa la totalità del Popolo di Dio, nella pluralità delle sue componenti.
Scopo principale del Sinodo: l’evangelizzazione
Il Papa ha annunciato all’Angelus del 15 ottobre 2017 la convocazione del Sinodo per la regione Panamazzonica. “Scopo principale di questa convocazione - aveva detto - è individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta”.
Un Sinodo che ruota attorno alla vita
“Questo Sinodo ruota attorno alla vita: la vita del territorio amazzonico e dei suoi popoli, la vita della Chiesa, la vita del pianeta”: è quanto si legge nell’Instrumentum laboris, il documento di lavoro dell’assemblea sinodale pubblicato il 17 giugno scorso. “Il Sinodo dell'Amazzonia - afferma il testo - è un segno dei tempi in cui lo Spirito Santo apre nuovi cammini che discerniamo attraverso un dialogo reciproco tra tutto il popolo di Dio”.
Il Sinodo è guidato dallo Spirito Santo
Come ha affermato il Papa nell’intervista alla Stampa-Vatican Insider lo scorso mese, questo Sinodo “non è una riunione di scienziati o di politici. Non è un parlamento: è un’altra cosa. Nasce dalla Chiesa e avrà missione e dimensione evangelizzatrici. Sarà un lavoro di comunione guidato dallo Spirito Santo”.
Fonte: VaticanNews - Sergio Centofanti - Città del Vaticano.